Piacere maschile e femminile
- Lucia
- 19 mar 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Credo che tra le tante e sacrosante differenze che ci sono tra uomo e donna, ci sia anche quella del diverso valore che viene riconosciuto alla sessualità e del diverso riconoscimento dei propri bisogni.
Non voglio esprimere verità assolute o tanto meno fare statistiche, ma ciò che vedo è che l'uomo, nel caso di disturbi sessuali di natura non funzionale ma spesso legati a traumi come un tradimento o una separazione o qualsiasi altro evento anche di natura non sentimentale, pur con tutte le comprensibili difficoltà nel parlarne, abbia la voglia, il desiderio e a volte l'impellenza di affrontarle e superarle per ritornare alla normalità.
La donna invece tende ad adattarsi, a farsi andare bene anche una sessualità scadente e non perché abbia un compagno scadente ma perché scadente è il valore che dà al proprio piacere, frutto di retaggi culturali antichi.
A volte disconosce proprio i suoi bisogni e di conseguenza non può neanche comunicarli al partner e disconosce le sue potenzialità parzialmente esplorate o inesplorate del tutto.
Non entro nel merito della sessualità e della differenza enorme tra sessualità spicciola e sessualità consapevole che riguarda entrambi i sessi perché è un discorso a parte.
Voglio solo sottolineare che il piacere è un diritto sia per gli uomini che per le donne.
Che è esistita un'epoca in cui le donne, libere da pregiudizi e profondamente connesse con se stesse, guidavano gli uomini nella sessualità, erano maestre e muse ispiratrici.
C'è ancora tanto da scardinare, da conoscere, da esplorare, serve solo la voglia di farlo.





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